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Tel.: (0881) 775579

E-mail: info@conartfoggia.it
  Scuola Bottega (Settore Giovanile)

IL CONART E L’OCCUPAZIONE GIOVANILE

Nel volume “Artigianato e Formazione Professionale” il CONART espone due progetti, che costituiscono, a parere degli scriventi, possibile contributo al problema dell’occupazione giovanile.
Detti progetti, sintesi di attenta indagine svolta nell’ambito provinciale, circa la situazione relativa alla:

  • Disoccupazione giovanile
  • Scuola di Stato
  • Formazione Professionale
  • Artigianato

Si identificano quali:

PROGETTO A: principalmente rivolto alle attività di Artigianato Artistico;
PROGETTO B: rivolto al settore di Artigianato di Produzione e servizi.

Il progetto B si propone di promuovere l’inserimento di giovani leve in quei settori che, per carenza di apprendistato, rischiano di rimanere privi di addetti nel momento in cui verranno a mancare gli attuali titolari per naturale invecchiamento.
Detto Progetto, esposto agli Organi Regionali competenti, a parere dell’Ufficio Studi e Progettazione dell’Assessorato al Lavoro e Formazione Professionale, faceva insorgere problematiche concernenti una presunta produttività che si sarebbe verificata durante il ciclo formativo.
Contribuì, comunque, alla formazione della L.R. n. 9 del 26-03-85, nota come Legge Binetti, ma, a parere degli scriventi, il progetto B andrebbe riesaminato.
Si focalizzerà, quindi, l’attenzione sul progetto A, per il quale si richiedono interventi.
Va qui puntualizzato che detto progetto è finalizzato al recupero del tradizionali “mestieri” dell’Artigianato Artistico, la cui rivitalizzazione può garantire sicura commercializzazione dei prodotti, sia nell’ambito nazionale che estero.
Presupposto essenziale perché quanto sopra possa conseguirsi è la cura delle giovani leve, constante ed ininterrotta, dall’apprendimento dei primi rudimenti allo stabile inserimento nel mondo del lavoro, nel contesto di una vera scuola d’Arte e Mestieri.
Le incentivazioni successive, ad Aziende formate, previste dallo Stato e dalle Regioni, costituiranno il necessario completamento a supporto. (L. 44 del 28.02.86 “Misure straordinarie per la promozione e lo sviluppo della Imprenditorialità giovanile nel Mezzogiorno).

 

PIANIFICAZIONE DELLE ATTIVITA’ FORMATIVE

Indispensabile presupposto per la scelta delle attività corsuali, è stato considerato lo studio, la ricerca nei Comuni della Provincia, intesi ad individuare costumi, tradizioni storico/culturali in riferimento a:

  • produzioni dell’Artigianato Artistico, sia in essere che estinte;
  • manifestazioni religiose o di carattere laico, comunque caratteristiche del luogo;
  • condizioni ambientali, aspetti monumentali, flusso turistico;
  • collegamenti con i centri urbani.

Ritenendo la raccolta di dati premessa necessaria per la elaborazione di proposte tendenti ad affrontare e, possibilmente, offrire soluzioni ai problemi sotto osservazione.
Le documentazioni raccolte sono successivamente poste al vaglio, sia per stabilire l’opportunità di programmare eventuali insediamenti di Artigianato Artistico in loco, sia per evitare sovrapposizione di addetti, sia per suggerire le tipologie di produzione, lo studio delle forme e delle decorazioni, intese a caratterizzare il manufatto per provenienza, pur nelle libera creatività dell’artista.
Le indagini esperte hanno evidenziato una estrema diversificazione di settori, legati a fattori storico/culturali che potrebbero con successi essere rivitalizzati o potenziati.
In restauro di opere d’arte, considerando tale termine nella sua accezione generale: archeologico, pittorico, architettonico, d’arredo, eccetera. La lavorazione del giunco, l’arte orafa, la lavorazione della terracotta e dei metalli, la pelletteria, la doratura, la scultura del legno, del marmo e dell’alabastro, la fusione dei metalli, dal bronzo alla microfusione, l’intarsio, la lavorazione artistica del vetro costituirebbero ogni attività di sicuro avvenire.

 

PREPARAZIONE DEI CORSI

Sulla base dei risultati e delle scelte, vengono predisposti i piani di studio ed allestiti i laboratori.
Per la piena funzionalità e concretezza delle attività di carattere pratico, oltre ad usufruire delle attrezzature del Consorzio, ai discenti si consente l’acce1sso alle Aziende consociate, che concedono di utilizzare alcuni macchinari nel corso di veri e propri stage aziendali.
Va qui puntualizzato che, proponendosi il progetto di garantire ai giovani una qualificazione all’esercizio del lavoro autonomo, il 70% circa delle ore di insegnamento è destinato ad attività di carattere pratico.
In considerazione delle precipue caratteristiche dell’insegnamento proposto, il colloquio preliminare con gli aspiranti allievi tende a valutare, oltre che le capacità, anche la propensione all’innovazione ed al rischio, con l’illustrazione del tipo di attività che si andrà ad impiantare e del mercato nel quale si vuole entrare, pregi di momenti estremamente gratificanti, ma altrettanto esigenti in termini di dedizione.

 

DOCENZE

Per quanto sopra esposto, ritenendo fondamentale l’insegnamento di carattere pratico, esso affidato ad Artigiani, in quanto portatori delle diversificate esperienze della realtà “bottega”.
La scelta di detti operatori va rigidamente controllata, al fine di accertarne le reali capacità professionali, avulse da titoli, referenze, grado di istruzione.
Il restante monte ore è destinato all’insegnamento del Disegno, Progettazione Tecnologia, Legislazione del Lavoro, Storia dell’Arte, dei Costumi e delle Tradizioni locali, indispensabile arricchimento professionale per l’acquisizione di quelle tecniche e quei mezzi operativi necessarie ad una preparazione che scaturisca da un proficuo connubio tra Professionalità ed Artigianato.

 

CICLO FORMATIVO

Periodo di apprendimento del mestiere
Perché i corsi possano garantire reale qualificazione, i è ritenuto necessario che gli stessi siano a carattere biennale, triennale o quadriennale, distinti come di seguito esposto:

  • Anni tre per i giovani che hanno conseguito diploma di scuola secondaria di secondo grado;
  • Anni quattro per coloro che sono in possesso del titolo di studio della scuola dell’obbligo o che, comunque, abbiano raggiunto il sedicesimo anno di età;
  • Anni due per i diplomati presso Istituti d’Arte od Accademia.

I cicli suesposti tenderanno alla formazione delle classi secondo il grado di istruzione degli allievi intendendosi per grado di istruzione non solo il titolo di studio, ma anche eventuali periodi di apprendistato conseguiti dall’allievo nella materia prescelta.
Pensare di qualificare in tempi ridotti nell’ambito dell’Artigianato è pura utopia, costituendo spesso un inutile sperpero di denaro pubblico.

 

IL DOPO CORSO

Ma qualificare non è sufficiente.
La qualifica in sé stessa può risultare addirittura dannosa, se ad essa non segue un identica, maggiore cura di ciò che avverrà.
E’ questo il momento più delicato dell’intero iter, il momento in cui non si può abbandonare a se stesso il giovane, qualificato ma impreparato a far fronte da solo ai mille problemi di inserimento nel mondo produttivo, per cui il ciclo formativo deve continuare.
Pertanto, conseguito il diploma di qualifica, si provvede di mettere a disposizione dei giovani, a titolo completamente gratuito, idonei locali, dotati di macchinari ed attrezzature primarie, per la durate di due anni.
Detto periodo, che possiamo definire “Praticantato”, è inteso a far conseguire agli allievi esperienza diretta circa le problematiche relative al mercato del lavoro, alla produzione e alla condizione aziendale.
Esso si svolgerà in uno con il Consorzio, che curerà la ricerca di mercato, la pubblicazione e la commercializzazione dei manufatti, promuovendo la partecipazione a mostre e fiere sia nazionali che all’estero, allestendo una serie d vetrine nei Centri turistici, collaborando con Enti Locali ed Aziende specializzate nel settore, curando la contabilità aziendale, fornendo in sintesi, tutti gli indirizzi necessari alle future Aziende.
Il rapporto tra il CONART e gli allievi in questi due anni sarà regolamentato da una convenzione, fondata sul disposti sul disposto dell’articolo 2549 del CC, che prevede l’associazione in partecipazione con durata determinata nel corso della quale i proventi derivanti dalla vendita dei manufatti prodotti verranno ripartiti tra gli allievi.
Al termine del periodo su menzionato gli allievi saranno pronti, nelle forme che riterranno più opportune (Cooperativa, Societari, individuale) a dar corso all’apertura di aziende. E qui le incentivazioni previste dalle leggi dello Stato e dalla Regione costituiranno valido supposto per favorirne la crescita.
Per casi particolari il CONART ha esposto indagini tendenti a verificare la possibilità di svolgere il periodo di praticantato (definito dal progetto quale bottega/parcheggio) direttamente nei Comuni di provenienza.
I Sindaci dei Comuni interpellati si sono dichiarati disponibili.
Va qui puntualizzato che tali interventi, negli intenti dei proponenti, non costituiscono fato a carattere assistenziale, bensì esclusivamente incentivazioni, per periodi di tempo limitato, a giovani qualificati e volenterosi, veri e propri trampolini di lancio, quindi, per la costituzione di Aziende Artigiane autonome ed autosufficienti.
Per questa seconda fase del progetto il Comune di Foggia assicurò la propria partecipazione, assumendo il preciso impegno di realizzare la costruzione delle “Botteghe Parch1eggi”.
A tal fine ha predisposto e1aboratori progettuali ed ha approvato le seguenti delibere.

  • 20.0.3.95: Delibera Consigliare n. 314 che prevedeva l’accensione di un mutuo di 400 miliani (mai acceso);
  • 02.10.87: Delibera di GM n. 3047 che prevedeva l’accensione di un mutuo di 600 milioni (non ebbe seguito per intervenuta crisi politica);
  • 23.06.89: Delibera Consigliare n. 523 con la quale l’Amministrazione Comunale richiede un finanziamento a valere dalla Legge finanziarie n. 57 del 15 Marzo 1988 – articolo 23 (trasmessa fuori termini e riproposta per l’anno 1990).

LA GESTIONE

La gestione tecnico/amministrativa e didattica del progetto va affidata al CONART, il quale prevede che, per atto pubblico, sia costituito all’uopo un consorzio con la partecipazion1e di Enti Pubblici, coadiuvato da apposita Consulta, aperta a qualsivoglia forma di inserimento che, comunque, faccia salvi i principi che hanno animato nel suo operare il CONART: “provata onestà, disinteressata volontà di dare ai giovani una concreta possibilità di inserimento nel mondo del lavoro”.
E’ necessario, in sintesi, il progetto che propone il CONART, per la sua concretizzazione è necessario un intervento a carattere integrativo od alternativo rispetto al disposto Regionale.
Così come esposto, infatti, per la prima fase del progetto(periodo di apprendimento)esso non può porsi in essere attraverso le attuali modalità di applicazione della Legge Regionale 54/78 che regolamenta i corsi di Formazione Professionale, in quanto le stesse risultano inadeguate nei confronti di attività corsuali a carattere pluriennale per carenze che, ormai coinvolgono l’intero sistema.
Dette carenze sono identificabili in:
a) Inesistenza di une vera periodicità di piano a carattere pluriennale. Le Autorizzazioni all’apertura dei corsi spesso giungono a Marzo, costringendo ad esperire attività didattica con affanno nei mesi estivi, scarsamente proficui, per chiudere ad Ottobre o Dicembre l’anno corsuale.
Bisogna poi, attendere da gennaio nuova autorizzazione che, forse, giungerà a Febbraio e ancora a Maggio, impossibilitati a formulare un qualsivoglia calendario.
Conseguentemente, viene a mancare nei confronti degli allievi quella garanzia di puntualità e continuità che costituiscono importante presupposto per conseguire credibilità.
b) Docenze di provenienza regionale non sempre adatta alla tipologia di attività che ci si propone di esprimere con i corsi ipotizzati in progetto;
c) Difficoltà a proporre qualsivoglia piano.
Quando progettato viene sistematicamente ridimensionato, stravolto o, spesso ignorato,
d) Mancanza di sistematica periodicità nei finanziamenti che, a volte, vengono erogati anche parecchi mesi dopo la conclusione dell’anno formativo;
e) Criteri regionali di determinazione dei capitoli di spesa.
Per i mezzi formativi (materiali di consumo) il parametro è legato al monte ore, ignorando le caratteristiche tipologiche corsuali.

Le carenze lamentate, si ripete, non vogliono costituire né devono essere intese quale addebito al contraddittore regionale di turno. Sono insite nel disposto legislativo o, comunque, sono radicate nel sistema.

 

LE NECESSITA’

Perché il progetto esposto possa costituire alternativo di scelta, indirizzo professionale ed occupazionale, per i giovani al termine della scuola dell’obbligo, per i disoccupati, per i cassintegrati, per coloro che manifestano volontà di riabilitazione, perché questa iniziativa possa costituire esempio di sviluppo e crescita qualitativa e quantitativa dell’Artigianato, contribuendo direttamente o indirettamente alla soluzione del problema occupazionale dei nostri giovani, avulsa da qualsivoglia forma discriminatoria dio sesso, età, condizione sociale, necessario che si riconosca questo progetto di utilità pubblica e non fatto a carattere privatistico, malintesi in cui si potrebbe incorrere ove si proceda ad una frettolosa lettura di quanto proposto.
Il CONART in seno al quale è maturata l’esigenza, la ricerca, l’analisi, la formulazione della proposta, non va considerato dall’Ente Pubblico quale interlocutore, bensì quale componente attiva, forse indispensabile, in virtù sia della specifica conoscenza del settore, sia dell’esperienza acquisita, sia per i risultati conseguiti.
Assunta la pubblica utilità del progetto, perché possa estrinsecarsi, sul piano pratico vanno individuate tre direttrici, fasi di intervento, distinte tra di loro, se pur collegate e temporaneamente susseguenti:

  • PRIMA FASE: Apprendimento del mestiere;
  • SECONDA FASE: Periodo di praticantato;
  • TERZA FASE: Apertura Azienda.

Le esigenze, gli interventi, le necessità ovviamente, sono legate alle precipue caratteristiche di ciascuna fase e possono individuarsi negli accapo di seguito riportati.

 

PRIMA FASE – Periodo di apprendimento

a) Dato un riconoscimento giuridico all’iniziativa, quale Centro Pilota, sia pure in forma sperimentale, inteso a garantire una più ampia ricettività di allievi, nonché una reale periodicità corsuale, veicolo indispensabile per superare il palese disagio e senso di insicurezza instauratosi nell’attuale situazione di incertezza.

b) Prevedere la disponibilità e/o la costruzione di apposito edificio per l’insediamento di tipologie corsuali diversificate, dotate di aule per l’insegnamento teorico, almeno sei laboratori attrezzati, locali per uffici e servizi.

c) Potenziare le attrezzature.

d) Adeguare i parametri dei mezzi formativi alle tipologie corsuali.

 

SECONDA FASE – Periodo di praticantato
E’ questa la fase più esaltante del progetto, l’incentivazione più utile e meno onerosa.
I giovani qualificati inizieranno a cimentarsi con il mondo del lavoro con la produzione e commercializzazione dei manufatti da essi realizzati.
Costituisce, in definitiva, il test sul quale costruire il proprio futuro.
E’ questo il momento più delicato e di maggior impegno nei loro confronti.
Perché questa fase possa concretizzarsi, occorre:
a) Finanziare la costruzione del complesso Botteghe parcheggio, secondo gli elaborati grafici predisposti dall’Ufficio Tecnico dell’Amministrazione Comunale di Foggia;
b) Dotare i laboratori di attrezzature e macchinari a carattere primario e polivalente;
c) Creare una rete pubblicitaria e di partecipazione sia nell’ambito nazionale che all’estero, con il concorso della Camera di Commercio.

Il Consorzio, nel gestire questa fase, si impegna a rendere pubblici, per ogni esercizio, i relativi Bilanci di Gestione, sia preventivi che consuntivi.
Ciò sia per evidenziare produzione, spese, ricavi, ma soprattutto al fine di evidenziare la ricettività dei manufatti prodotti nei singoli mercati, costituendo questo il vero test circa la qualità della produzione e l’oculatezza della amministrazione.

 

TERZA FASE – Apertura Azienda
Per quanto concerne questa tersa fase, come si è già detto, si ritengono le incentivazioni previste dallo Stato e dalle Regioni veicolo idoneo, atto a consentire un responsabile intraprendere l’attività di lavoratore autonomo.
L’operato del Consorzio potrà estrinsecarsi nell’assistenza alle Aziende, attraverso i propri Uffici, sia nella conduzione Aziendale che nell’inserimento in insediamenti produttivi.

 

CONCLUSIONI
La proposta del CONART costituisce un progetto “complessivo” che, sottoposto al vagli dei sindacati di categoria e dei lavoratori, illustrato al mondo della cultura, della politica, ad autorevoli personalità di Governo, agli Enti Locali, agli Operatori dell’informazione, sottoposto al giudizio della cittadinanza presa a campione, da tutti ha ricevuto unanime consenso.
L’Amministrazione Comunale di Foggia, ha inoltrato istanza alla Commissione Regionale IMPIEGO – Assessorato al Lavoro – intesa all’ottenimento di finanziamenti previsti dall’articolo 23 della Legge n. 67 del 15.03.1069.
Il CONART ha inoltrato propria istanza alla Commissione per la Cooperazione - Assessorato Regionale al Lavoro e Formazione Professionale – intesa ad ottenere per l’anno 1989 finanziamenti previsti dalla LR 23/88 articolo 17. Non avendo ricevuto riscontro, la citata istanza è stata riproposta per l’anno 1990.
Da quanto esposto emergono alcune perplessità.
I dispositivi legislativi cui si è adito possono risolvere le problematiche esposte?
Esistono altri disposti, di cui non si è a conoscenza, che possono offrire concreta, adeguata risposta a quanto richiesto?
Sarebbe giusto, ove si accertasse l’assenza di qualsivoglia riferimento legislativo, archiviare il tutto, negando a i giovani disoccupati una possibilità occupazionale?
Non si ritiene di demordere.

Il passato ci autorizza a farlo
La presenza della Sede Sociale del CONART, costruita in uno con il primo complesso “Villaggio Artigiani”, realizzata grazie alla lungimiranza dei Pubblici Amministratori dell’epoca, ha costituito il presupposto essenziale, il nucleo agglomerante intorno al quale si sono sviluppati i servizi, si è sviluppata la cooperazione, determinando il progresso che ha contraddistinto il cammino del CONART.
Si ritiene, pertanto, legittimo proporre, in alternativa, ove non esista disposto legislativo che possa risponde ai quesiti posti, di ripercorrere l’esperienza del 1974, intesa oggi alla costruzione di una scuola con finanziamento regionale, e con la partecipazione degli Enti Locali e dello Stato “investendo tale progetto i Ministeri dell’Industria Commercio e Artigianato, della Pubblica Istruzione, del Lavoro e del Turismo”, la quale operi per conseguire le finalità programmate.
Si costruiscono palestre per formare Atleti.
Noi chiediamo un struttura per formare Artigiani.

 

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